DOCFAP... anzi PFTE. Parole in codice? No, ma svelano alcuni possibili problemi.
Decifriamo le possibili carenze all'interno dei documenti depositati.
[Novità: da PC fisso nella pagina in alto troverai due nuove sezioni dedicate a due argomenti molto trattati all’interno di RedBlack Insights: “Progetto Stadio” e “Bilanci”. Così facendo chi è interessato a un argomento specifico può raggiungere più facilmente l’articolo di suo interesse]
Qualche giorno fa ho posto l’attenzione su un argomento evidentemente molto sottile e di non facile lettura o interpretazione.
La tabella che vedete in basso, presente nella relazione tecnica illustrativa depositata all'avvio dell'iter a San Donato, indica in maniera analitica quanta SL verrà dedicata a ciascuna funzione/costruzione.
Ebbene, nel DOCFAP depositato per il nuovo stadio a Milano MANCA completamente una tabella simile. Allo stato attuale non è possibile fare confronti tra i complessivi 98.321 mq di SL a disposizione su Milano rispetto ai 108.000 mq di SL disponibili a San Donato. Non è chiaro, quindi, in che modo il comune di Milano potrà manifestare un interesse pubblico su un progetto che al momento non spiega nel dettaglio quanta SL occuperà ogni singolo mattone che verrà costruito: stadio, negozi, musei, hotel. Non è dato sapere quanto spazio occuperà ciascuna struttura: su queste basi, peraltro, è stato pubblicato l'avviso pubblico che chiede ai potenziali concorrenti di depositare un progetto alternativo.
Apriti cielo: come al solito sono arrivate proteste da chi si è laureato su Google e ha ottenuto l’abilitazione ad esercitare la professione forense con i punti delle merendine.
“Nel docfap non vi è l'obbligo di menzionare tutti i mq dedicati alle strutture"
“Nel docfap hanno indicato tutto quello che dovevano indicare, non manca niente”
Per sapere come stanno le cose dobbiamo analizzare la nuova legge stadi, una normativa entrata in vigore da pochi anni e fino ad oggi ancora non concretamente praticata da nessuno. Capite bene, quindi, che chi sta utilizzando questa procedura amministrativa, di fatto, funge da cavia perché nessuna PA (e aggiungo nessun TAR) fino ad oggi ci hanno messo mano.
La legge stadi di cui parlavo, e che stanno utilizzando Milan e Inter, è quella contenuta all’interno del D. Lgs. n. 38/2021.
L'art. 4 della nuova legge stadi ("Misure di concentrazione, accelerazione e semplificazione") fa riferimento al procedimento amministrativo per la costruzione di un nuovo stadio con tutte le opere annesse e connesse, ed è composto da 18 commi.
Attualmente i club si stanno servendo del comma 13 per l'acquisto delle aree, solo per quello. Ciò non toglie che, ad avviso di chi scrive, si deve passare da tutto il procedimento previsto dall'art. 4, incluso il primo comma (peraltro richiamato dal comma 13) che equipara in modo chiaro il DOCFAP al progetto di fattibilità tecnica ed economica (PFTE) dove si fa riferimento a tutte le opere da costruire (stadio, annessi e connessi).
Art. 4, comma 1: "... il soggetto che intende realizzare l’intervento presenta al Comune … un documento di fattibilità delle alternative progettuali (c.d. DOCFAP, ndr) di cui all’articolo 3, comma 1, lettera ggggg-quater), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, a valere quale progetto di fattibilità tecnica ed economica , di cui all’articolo 23, commi 5 e 5-bis del medesimo decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, corredato di un piano economico-finanziario, che individua, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire".
Il DOCFAP si deve sostanziare in un progetto di fattibilità tecnica/economica (PFTE) non può limitarsi a elencare le alternative progettuali senza scendere nei dettagli degli spazi che verranno occupati. Tant'è che nei precedenti PFTE venivano elencati con precisione le metrature che occupavano le costruzioni.
Aggiornamento studio di fattibilità 30 ottobre 2020: pagine 20 (pic in basso)
Aggiornamento studio di fattibilità 5 settembre 2022: pagina 30 (pic in basso)
Come vedete, in entrambi i casi, gli aggiornamenti del PFTE hanno indicato chiaramente quanta metratura veniva destinata a ogni funzione: commerciale, ricettiva, attività sportive, ecc. Nel primo caso con una tabella, nel secondo caso in modo più discorsivo.
L'art. 4, comma 1, del D. Lgs. n. 38/2021 afferma chiaramente che il DOCFAP deve sostanziarsi in un progetto di fattibilità tecnica ed economica, di cui all’articolo 23, commi 5 e 5-bis del medesimo decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
Leggiamo cosa dice il comma 5 del suindicato articolo: "... Nel progetto di fattibilità tecnica ed economica , il progettista sviluppa , nel rispetto del quadro esigenziale, tutte le indagini e gli studi necessari per la definizione degli aspetti di cui al comma 1, nonché gli elaborati grafici per l'individuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare e le relative stime economiche, secondo le modalità previste nel regolamento di cui al comma 3, ivi compresa la scelta in merito alla possibile suddivisione in lotti funzionali"
La nuova legge stadi ha abrogato il vecchio comma 304 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147. Anche nel comma abrogato, tuttavia, che faceva sempre riferimento al tema della "semplificazione delle procedure amministrative e la previsione di modalità innovative di finanziamento", si parlava di presentare lo "studio di fattibilità, a valere quale progetto preliminare".
Ora, invece, con la nuova legge stadi abbiamo il "DOCFAP a valere quale progetto di fattibilità tecnica ed economica", ma la sostanza è la stessa. Nella procedura amministrativa va depositato il DOCFAP, certo, ma dandogli le parvenze - come dice la nuova legge - di PFTE, ossia progetto di fattibilità tecnica ed economica; che, come in passato, avrebbe dovuto contenere con precisione tutte le volumetrie di tutte le funzioni previste nel progetto.
Attualmente, invece, come desumibile dalla pic in basso, nel DOCFAP è presente solo un riepilogo molto generico che non è equiparabile a quelli che avete visto più alto.